come fare un buon impianto di irrigazione per il prato / giardino

Alcune considerazioni sull’argomento, basate sulla mia personale esperienza in merito.
Per fare un buon impianto di irrigazione è fondamentale fare a priori una progettazione che tenga conto di questi fattori:

  • Pracitità

    Per praticità intendo che una volta fatto, l’impianto deve poter funzionare perfettamente senza dover aggiungere niente e senza l’intervento umano.

  • Espandibilità

    Prevedere dei tubi indipendenti addizionali in fase iniziale costa poco e potrebbe essere molto utile se in un futuro decidiamo di mettere dei vasi o di annaffiare in modo differente delle zone del giardino.

  • Manutenibilità

    Le componenti soggette ad usura vanno messe in un posto accessibile in modo che sia facile la sostituzione in caso di guasto.

  • Durata nel tempo

    Scegliere componenti di qualità alta ci fa magari spendere qualcosa in più all’inizio ma la maggior durata alla lunga ci fa risparmiare.

Ecco le componenti principali che servono per fare l’impianto.

  • tubazioni

    Il tubo deve essere quello fatto apposta per essere interrato, di polietilene. Sono neri con una banda blu.

  • raccordi

    I raccordi si usano per collegare i tubi agli irrigatori o fra loro.
    Ce ne sono di moltissimi tipi, a 90 gradi, passanti con un uscita a 90 gradi, a 45 gradi, etc.

  • elettrovalvola

    L’elettrovalvola serve a comandare il flusso dell’acqua.
    Si usa di solito con un temporizzatore o “centralina per irrigazione”.

  • Irrigatore

    Gli irrigatori servono ad irrorare il terreno: ce ne sono di diversi tipi, per un prato si usano quelli cosiddetti “a pioggia”.
    Fra questi ci sono quelli a scomparsa, o “pop up”, che “emergono” dal terreno quando vengono alimentati.
    Per alcune zone del giardino invece può essere preferibile disporre di irrigatori “a goccia”, che disperdono appunto l’acqua goccia a goccia. Esistono anche degli irrigatori completamente interrati.

  • Centralina

    La centralina di irrigazione è un temporizzatore programmabile con il quale decidiamo gli orari e le durate dell’irrigazione.
    Ce ne sono di diversi tipi: la cosa importante è il numero di canali, ovvero il numero di elettrovalvole e quindi sezioni di impianto che possiamo pilotare indipendentemente.
    Se prevediamo 8 indipendenti punti di uscita dell’acqua, ognuno con la sua elettrovalvola, ci occorre una centralina a 8 canali.
    Occorre altresì verificare che la centralina abbia la possibilità di poter specificare, per ogni canale, un programma di irrigazione scorrelato dagli altri.
    Per esempio se prevediamo che la stessa centralina piloti sia un impianto a goccia che degli irrigatori per il prato, i tempi di apertura dei vari canali possono essere molto diversi tra loro.
    Inoltre potrebbe essere necessario accendere una pompa quando uno degli irrigatori è in funzione, per esempio nel caso in cui si preleva l’acqua da una cisterna o da un pozzo.
    La centralina deve avere quindi la possibilità di attivare un elettrovalvola quando attiva uno dei canali.

A questo punto si fa un disegno in scala del giardino e si dispongono gli irrigatori dove necessario, questa fase è molto importante perchè occorre prevederne la posizione, il tipo e il numero giusto.
Ogni irrigatore infatti ha delle sue specificità: pressione di funzionamento, superfice irrorata, etc.
Se si comandano più irrigatori con la stessa elettrovalvola occorre tener presente che la pressione dell’impianto potrebbe non bastare, in questo caso è bene fare delle prove prima di montare l’impianto.
Se la pressione è insufficiente per far irrorare correttamente più irrigatori, occorre pilotarli singolarmente in tempi differenti ( la centralina a più canali serve proprio a questo ).
Su un disegno in scala del giardino quindi si dispongono le varie componenti dell’impianto: aiutarsi con un compasso per capire dove può arrivare un irrigatore.
La centralina va messa in un posto riparato e asciutto che sia facilmente accessibile.
Le elettrovalvole possono stare in una cassetta di cemento seminascosta, oppure in un pozzetto, l’importante è che siano facilmente ispezionabili e manutenibili all’occorrenza.
Qualche suggerimento:

  • La profondità della trincea per far passare i tubi deve essere almeno di 30 centimetri, di più è meglio, è buona norma posare il tubo sopra un “letto” di sabbia e ghiaietto.
  • Prevedere sempre un letto di materiale drenante (ghiaia, ciottolato) per la posa di eventuali pozzetti, in modo che non si riempiano d’acqua in caso di abbondanti pioggie.
  • prevedere una valvola per la chiusura dell’acqua a monte delle elettrovalvole
  • prevedere un’ interruttore differenziale per la centralina
  • Consultare sempre la manualistica degli irrigatori
  • Non aver fretta. Approfondire gli argomenti nel dubbio.

Disclaimer:
Questa miniguida è basata sulla personale esperienza dell’autore, che non può essere responsabile di eventuali danni causati dal seguirla.
Realizzare un’ impianto di irrigazione di questo tipo richiede una certa manualità, oltre ad una buona conoscenza di elettrotecnica e di idraulica.
Nel dubbio consultate sempre un professionista del settore.

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