Caricare l’ iPad o l’ iPhone con l’alimentatore del PC

Com’è noto la carica dell’ iPad con una comune porta USB è molto lenta, per l’ iPhone è un pochino più veloce ma non mai come la carica con il caricabatteria in dotazione.
Questo perchè, come spiegato in questo post, i due dispositivi per essere caricati velocemente vogliono parecchia corrente, circa 1 Ampere l’ iPhone e 2.1 Ampere l’ iPad.
Ma la maggior parte delle porte USB eroga al massimo 500mA, per cui la ricarica diventa lenta se non impossibile.
L’alternativa è usare il caricabatterie in dotazione… troppo semplice, non c’è da fare nulla, poi arriva il collega che te lo chiede e tu rimani senza!
Perchè non usare allora direttamente l’alimentatore del PC desktop che fornisce, tra le tensioni in uscita, anche 5 volts con una corrente esagerata ?

Come già scritto nel post menzionato in precedenza, basta fornire, sui piedini d+ e d- della porta usb due tensioni di riferimento per far si che i nostri dispositivi prelevino la massima corrente di carica.

Una prolunga USB, un cavetto di prolunga per l’alimentazione interna del PC ( es. per gli hard disk) , un portafusibile, due resistenze da 4.7Kohm, una da 5.6Kohm e un’altra da 6.8 Kohm,1/4 di watt, meglio se all’1%, un po’ di guaina termoretraibile e un paio d’ore per il montaggio, questi gli ingredienti dell’ accrocco.

pezzi necessari per il caricabatteriecavo usb spellatoi due partitori resistivitest partitore 2 voltstest partitore 2.7 voltsil cavo

Si inizia tagliando la prolunga USB, la parte che ci serve è quella che termina con il connettore femmina, sul quale verrà innestato il cavo usb per la ricarica.

Tenere questa parte più corta possibile, per evitare di far cadere troppa tensione sui fili che porteranno l’alimentazione ( il rosso e il nero ).
Si taglia poi il cavetto di prolunga di alimentazione del PC, del quale si usano i due fili neri ( 0 volt ) e il filo rosso ( +5V).
Il filo giallo, che porta 12 volt, si isola con della guaina termoretraibile o con del nastro isolante.
Si collegano i due fili neri della prolunga di alimentazione al filo nero del cavo USB e il filo rosso della prima al filo rosso della seconda, attraverso un portafusibile sul quale monteremo un fusibile da 2.5 amperes ( io non ce l’avevo e l’ho messo da 3.15).

cavo assemblato con portafusibilecavo assemblato

E’ molto importante che ci sia il fusibile perchè in caso di corto circuito la forte corrente dell’alimentatore del PC potrebbe tranquillamente fondere la guaina dei fili della prolunga USB con i rischi che si possono immaginare.
Si montano due partitori resistivi che forniscono le tensioni di circa 2 volts e 2.7 volts, che collegheremo rispettivamente ai piedini 2, d-, bianco e 3, d+, verde del cavo USB.
Si collegano i partitori inlinea con il cavo, isolandoli dal resto con della guaina termoretraibile.
Fate riferimento alle foto per lo schema elettrico e un esempio di montaggio.
Una volta assemblato, si testa il tutto usando il lato della prolunga USB che ci è avanzato.
Basta spellare i fili, inserire il connettore maschio nella presa del nostro caricabatterie e verificare con un tester che ci siano le giuste tensioni, ovvero 5 volts tra il nero e il rosso, 2 volts circa tra il nero e il bianco, 2.7 volts circa tra il nero e il verde.
Una volta fatta la verifica si possono provare a caricare i dispositivi, poi se volete potete alloggiare il cavo così fatto all’interno del PC e far uscire solo la presa usb che servirà esclusivamente alla ricarica.
Per minimizzare le perdite di corrente si potrebbe usare, al posto della prolunga USB, un connettore USB femmina a saldare usando dei cavi di opportuna sezione ( almeno 0.75mm quadri) per le linee di alimentazione.

Disclaimer:
Replicare il dispositivo di carica qui descritto, anche se può sembrare semplice, presuppone conoscenze di elettronica e una certa manualità, soprattutto presuppone che sappiate quello che state facendo: in caso contrario è meglio lasciar perdere, in altre parole se vi scottate con il saldatore o vi si brucia il PC o si rompe il vostro iQualcosa sono solo fatti vostri, l’autore non può essere in nessun modo ritenuto responsabile.