allestire un piccolo laboratorio elettronico

Se avete la passione per l’elettronica e non sapete da dove iniziare questa guida può esservi d’aiuto.
L’obiettivo è quello di allestire un piccolo laboratorio dove poter realizzare circuiti e fare esperimenti di elettronica.
Andiamo per gradi: la prima cosa che serve è un posto dove stare.
Basta un angolo ricavato in una stanza o uno sgabuzzino, la cosa importante è avere sempre l’attrezzatura e a portata di mano.
Organizziamo un bancone abbastanza lungo per poter appoggiare la strumentazione che via via ci procureremo, più lungo è, meglio è.
Prevediamo diverse prese di alimentazione, due o tre prese multiple, fissate al muro davanti al bancone, ognuna con il proprio interruttore, e prevediamo un interruttore differenziale generale per tutto.
Una buona illuminazione è fondamentale: facciamo in modo che non manchi la luce sul banco di lavoro.
Avere a portata di mano un piccolo estintore non è una cattiva idea.

Visto che un computer serve sempre, vuoi per consultare la documentazione, vuoi per farci girare i programmi che ci potrebbero servire per programmare dei microcontroller, prevedere anche qualche presa ethernet accessibile dal bancone.
Facciamo passare i cavi che alimentano le prese in dei tubi appositi, senza lasciare fili volanti.
Montiamo degli scaffali sopra il bancone e ai lati, più ce ne sono, meglio è.
Gli scaffali sopra il bancone non devono sporgere troppo, darebbero fastidio, e non devono essere troppo corti, non servirebbero a molto.
Diciamo una ventina di centimetri, ci appoggeremo gli alimentatori e la strumentazione.
Una cassettiera o un mobiletto potrebbero far comodo.
A questo punto serve l’attrezzatura.
Cominciamo dai cacciaviti, a croce, piatti, di diverse misure.Un set di chiavi a brugola, un set di cacciaviti torx, questo come minimo, poi si integrano con altri mano mano.
Un set di pinze per elettronica e pinzette di precisione per afferrare componenti smd, delle tronchesine per tagliare i piedini dei componenti.
Consiglio anche un mini trapano / fresatrice tipo Dremel, può essere molto utile.

Una morsetta da banco snodabile per tener fermi i circuiti durante i test e le cosiddette “terza mano”.

Come strumentazione serve:

Uno o più alimentatori a tensione variabile limitabili in corrente.
Un tester analogico e uno digitale.
Un generatore di funzioni che può essere molto utile: se ne trovano anche sul mercato del surplus.

Un oscilloscopio: l’oscilloscopio non deve mancare, è il “debugger” per l’elettronica.
Un amplificatore audio o delle casse amplificate possono far comodo.

Un paio di saldatori, uno di piccola potenza con punta fine e una stazione saldante.
Lo stagno, una bobina, per elettronica, di piccola sezione.

Veniamo alla componentistica:
se vogliamo sperimentare dobbiamo avere a disposizione una serie completa di resistenze, condensatori, transistor, led, qualche circuito integrato tra i più comuni per iniziare.
Troppa roba ? Non vi spaventate, di solito chi vende componenti elettronici o surplus ha dei kit già fatti con le serie complete di resistenze o condensatori a buon prezzo.
Dove mettiamo tutta questa roba ?
Compriamo quei cassettini componibili per elettronica e mettiamoci via via il materiale che compriamo, etichettandone ognuno che andiamo a riempire.

Ci servirà poi del filo per collegare i componenti, consiglio del doppino telefonico e del filo per wire-wrap.
Non ci facciamo mancare i circuiti stampati millefori dove montare i primi circuiti.

A questo abbiamo l’attrezzatura di base per poter iniziare: con l’utilizzo ci accorgeremo che mancherà qualcosa, è normale, ma un laboratorio amatoriale è così, si riempie piano piano.

Il solito disclaimer:
questi sono solo dei suggerimenti basati sulla personale esperienza dell’autore.
La responsabilità dell’installazione del laboratorio è esclusivamente a carico dell’installatore.

• No Related Post